Al giorno d'oggi si possono fare così tanti esempi di coppie "scoppiate" che sono arrivato a domandarmi se le relazioni vere, durature, senza bugie né tradimenti, esistano davvero. E se fosse tutta un'idealizzazione? Aveva ragione Andrea Cappellano, nel suo trattato intitolato De amore a sostenere che l'amore si fonda su un eccesso di immaginazione? E se così fosse, quando la perfetta immagine mentale che addossiamo sulla persona amata crolla, cosa amiamo davvero di chi abbiamo di fronte? Basta guardarsi intorno per notare come separazioni e tradimenti siano paradossalmente più frequenti di matrimoni duraturi e dichiarazioni d'amore. Poi, quando si incontra una coppia che sembrerebbe perfetta, non sappiamo quanto i due sono costretti a sopportarsi per mantenere in piedi un rapporto che non sono neanche più certi di volere davvero. Forse amare davvero significa convivere, creare dei compromessi, rendersi conto che è difficile, ma che il sentimento provato è al di sopra delle incomprensioni e delle avversità. Chi conosce davvero l'Amore con la A maiuscola? Il bisogno che ci sembrerebbe naturale di amare l'altro più di noi stessi fino a trascorrere con lui la nostra intera vita è davvero parte essenziale dell'uomo o è soltanto un'idea dettata da una cultura e una società che ci mostrano come la "meta più gettonata" per le aspirazioni sia volere una famiglia con il compagno/a che si sente di amare?
Nessun commento:
Posta un commento