Quando non ci si può liberare di se stessi, ci si diverte a divorarsi. È vano appellarsi al Signore delle Ombre, dispensatore di una maledizione definita: si è malati senza malattia, e reprobi senza vizi. La malinconia è la condizione sognata dall'egoismo: nessun altro oggetto all'infuori di sé, nessun altro motivo di odio e di amore, ma quella stessa caduta in una melma stagnante, quello stesso rivoltarsi di dannati senza inferno, quelle stesse reiterazioni di un'ansia di perire... Mentre la tristezza si accontenta di una cornice di fortuna, alla malinconia serve un'orgia di spazio, un paesaggio sconfinato per diffondervi la sua grazia scontrosa ed evanescente, il suo male senza contorni che, nel timore di guarire, paventa un limite alla propria dissoluzione e al proprio ondeggiamento. [...] essa cela, sotto il nome melodioso, l'Orgoglio della disfatta e la Compassione di sé.
Emil Cioran
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