martedì 26 luglio 2016

Consapevolezza del respiro

La quattro Nobili verità non possono semplicemente essere comprese a livello intellettuale. Racchiudono idee chiave, quali non dualismo, vuoto, non-sé, interessere e senza-segno, che si possono comprendere solo attraverso la pratica. La pratica fondamentale del Buddha è la consapevolezza del respiro. Prima di poterci dedicare a qualsiasi azione etica o poterla praticare dobbiamo iniziare con il respiro. La consapevolezza del nostro respiro è la prima azione etica pratica per noi disponibile. E' l'unico modo in cui possiamo iniziare a capire davvero la sofferenza di base degli esseri umani e come potremmo trasformarla.
Quando osserviamo tutta la sofferenza intorno a noi, la povertà, la violenza o il cambiamento climatico potremmo voler risolvere subito questi problemi. Vogliamo fare qualcosa. Ma per fare qualcosa in maniera efficace ed etica dobbiamo essere al meglio delle nostre capacità, così da poter gestire la sofferenza.
Riuscire a fermarsi, respirare e camminare o muoversi in consapevolezza sono la chiave per la pratica. Lo si può fare ovunque, in qualsiasi momento. Possiamo dire:

Inspirando so che questa è la mia inspirazione.
Espirando so che questa è la mia espirazione.

E' molto semplice, ma estremamente efficace. Quando rivolgiamo l'attenzione alla nostra inspirazione e alla nostra espirazione smettiamo di pensare al passato, smettiamo di pensare al futuro e cominciamo a tornare a noi stessi. Tornare a noi stessi è la prima cosa da fare, persino per politici, scienziati ed economisti. Non pensare che questa pratica non si applichi a te. Se non torniamo a noi stessi non possiamo essere al meglio delle nostre capacità e servire il mondo nel modo migliore. Dobbiamo essere noi stessi per essere al nostro meglio. La qualità del nostro essere è il fondamento per la qualità delle nostre azioni.

Inspirando sono consapevole del mio intero corpo.
Espirando sono consapevole del mio intero corpo.

Respirare consapevolmente ci riporta al nostro corpo. Dobbiamo innanzitutto prendere atto del nostro corpo perché è li che si accumulano tensione e sofferenza. Respirando in tal modo creiamo una sorta di riunione di famiglia fra mente e corpo. La mente diviene una mente nel corpo.
Se siamo veramente consapevoli sappiamo che nel nostro corpo esistono tensione e dolore. Non possiamo fare del nostro meglio se non sappiamo lasciare andare la tensione e il dolore in noi stessi.

Inspirando sono consapevole della tensione presente nel mio corpo.
Espirando lascio andare tutta la tensione presente nel mio corpo.

Possiamo fare subito qualcosa per migliorare noi stessi e lasciar uscire la nostra tensione e sofferenza in modo da poter vedere e agire più chiaramente.
Con il espiro consapevole, corpo e mente si uniscono, stabili nel qui e ora, e noi possiamo gestire più facilmente le situazioni difficili nella nostra vita. Il respiro consapevole porta più benessere nel nostro corpo. In un solo respiro possiamo riconoscere e lasciar andare la tensione presente in noi.
Possiamo usare inspirazione ed espirazione  perché ci aiutino a notare le sensazioni dolorose dentro di noi. Con l'inspirazione possiamo prendere atto di tali sensazioni e con l'espirazione possiamo lasciarle andare.

Inspirando sono consapevole del sorgere di una sensazione spiacevole.
Espirando lascio andare la sensazione dolorosa.

E' un modo non violento e delicato di aiutare il nostro corpo a lasciare andare tensione e sofferenza. E' possibile praticare il respiro consapevole allo scopo di suscitare un senso di gioia, un senso di felicità. Quando siamo ben nutriti e sappiamo creare gioia, siamo abbastanza forti per gestire il profondo dolore presente in noi stessi e nel mondo.
Con un'unica inspirazione ed ispirazione possiamo praticare tutte le quattro Nobili Verità: prendiamo atto della tensione o sofferenza e la chiamiamo con il suo vero nome; la lasciamo andare e permettiamo alla felicità di instaurarsi.

Thich Nhat Hanh (Le quattro Verità sull'esistenza)

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