La filosofia di Henry Thoreau parte dall’individuo e difende uno stile di vita molto sobrio, in stretto contatto con la natura.
Ha scritto Camminare, un libro che consiglio a tutti di leggere, dice che le nostre occupazioni quotidiane non sono altro che piccoli viaggi che ogni sera, quando torniamo a casa, ci riportano sempre al punto di partenza: “La metà dei nostri percorsi viene impiegata per ritornare nei nostri passi...che peccato!”.
Camminare, andare avanti a caso, passeggiare nei boschi o per i vicoli, per strada ma con uno spirito di avventura inesauribile e qualche volta, addirittura, non dovremmo tornare: “Smetterla di mandare indietro i nostri cuori imbalsamati, regolare i conti con tutti, saldare i debiti, fare testamento e ritornare ad essere una persona libera, finalmente pronta per una giusta e vera passeggiata senza meta che, credetemi, spesso è indispensabile”.
Per poter camminare in questo modo però c’è bisogno di una specie di stato di grazia e di coscienza, c’è bisogno di uno stato di consapevolezza che ti fa sentire a casa in ogni luogo: “Perché una passeggiata di questo tipo è una specie di crociata dentro di noi..."
Viaggiare per imparare ma se non si può...camminare, camminare, imparando ma senza pensare a niente, lasciando la mente aperta alle osservazioni e agli incontri che ci capitano.
“Andai nei boschi
perché volevo vivere
con saggezza e profondità
e succhiare tutto il midollo della vita,
sbaragliare tutto ciò che non era vita!
E non scoprire,
in punto di morte,
che non ero vissuto”
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