"Caro Leonard, guardare la vita in faccia. Sempre. Guardare la vita. In faccia. Guardare la vita in faccia, e conoscerla per quella che è. Alla fine, conoscerla, amarla, per quello che è, e poi, metterla da parte. Per sempre, Leonard, gli anni che abbiamo trascorso, per sempre, gli anni, per sempre, l'amore, per sempre, le ore."
Dalla lettera d’addio al marito
Il 28 marzo del 1941 Virginia Woolf, uno dei più grandi talenti del xx secolo, si toglieva la vita, affidandosi alle gelide, torbide acque dell’Ouse. Un gesto drammatico, conclusivo che metteva fine ad una vita che aveva saputo, tra lutti gravosi e sporadici sussulti di felicità, illuminare a giorno il buio, scrutando a fondo in sé stessa, scendendo, a piedi nudi, fino agli inferi. Ecco così i suoi capolavori assoluti: Gita al Faro, Le onde, Tra un atto e l’altro. Libri indimenticabili su cui poggia gran parte della letteratura moderna. Molto è stato scritto su di lei, sulla sua lunga relazione con Vita Sackville-West, su i suoi legami familiari. Il film The Hours, tratto dall’omonimo romanzo di Michael Cunningham, l’ha portata sin nelle sale cinematografiche, sdoganandola, rendendola popolare anche tra i non lettori , tra chi non aveva alcun interesse per la letteratura.
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