venerdì 10 gennaio 2014

L'ateismo di Nietzsche


“Dio è morto poiché non è più la fonte dei valori. L’idea di Dio è nata in effetti, nello spirito degli uomini, dall’attribuzione a una Potenza superiore di fenomeni impressionanti ma naturali. E’ una proiezione, che costituisce per l’uomo un rimedio e una consolazione per vivere la sua dura condizione umana. Ma una proiezione patologica. La religione è un caso di alterazione della personalità.
“Dio è morto” poiché i cristiani stessi hanno presentato un Dio incredibile, repressivo e guardiano accigliato di una morale mutilante, perciò il cristianesimo non è più credibile: predica l’ascesi, la morte e il disprezzo della vita; vede nel mondo una prigione dalla quale bisogna fuggire; predica una morale dei deboli e degli schiavi e rende l’uomo malato.
“Dio è morto” poiché la morte di Dio è la condizione della libertà dell’uomo. Bisogna adesso assicurarne la successione esaltando la vita dell’uomo. Il superuomo ha il suo centro di gravità in se stesso. Egli è pienamente libero, padrone assoluto. Egli si inventa da sé: attraverso la volontà di potenza che è dominio di sé e superamento. Questo sarà l’uomo post-cristiano.
Tale è l’ateismo nicchiano.

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